Cappella Sant'AntonioLa cappella di Sant'Antonio fu cappella privata prima dei Maiorano e poi, fino al 1838, della famiglia Angiuli.

Trasformazioni

La Cappella di S. Antonio è stata restaurata nel 1990 con il contributo della Regione e la direzione del Genio Civile.
È stata rifatta la copertura del doppio tetto in legno e tegole, rimosso il vecchio pavimento in semplici mattoni casalinghi, è stata realizzata una profonda intercapedine per protezione dall'umidità. Nella sacrestia è stato rifatto tutto l'intonaco e pavimento.
È stato realizzato un nuovo impianto elettrico e rinnovata l'illuminazione.
Pitturata dal pittore Vincenzo Gargano ricostruendo i decori originali.
Nel 2003 è stata ripulita la facciata e protetta con vernice.

Interno ed altareStatua Sant'AntonioAffresco della Pietà edella Natività

La confraternita di S. Maria della Pietà

Detta confraternita, che ha la sedenella Cappella di S. Antonio, è più recente. Il suo Statuto, l'unico che si conservi in originale, è datato 15 febbraio 1805 con firma diFerdinando IV, Re delle due Sicilie; Dovette iniziare la sua attività anni prima e tutto fa pensare che sia sorta proprio nel terribile anno 1799 in cui ci fu l'eccidio dei montronesi, che vollero trovare conforto invocando la protezione della Vergine Addolorata. Funzionò nella chiesa della Madonna del principiofino al 5-gennaio-1838 qundo Pietro Angiuli, <<speziale>>, con atto Notar Nicola Rubini donò la sua Cappella privata alla confraternita.
Oltre lo Statuto col regolamento, del quale è di notevole valore l'art. X in cui si inculca la carit fratelli poveri, si conservano i primi verbali delle adunanze dal 6 gennaio 1805, sotto Gioacchino Bonaparte Re di napoli e Sicilia, Principe e Grande Ammiraglio dell'Impero, al 27 agosto 1809 in cui viene notificato priore il magnifico notaio don Filippo Maria Angiulo, con 26 voti favorevoli, rappresentati dalle fave, e 4 contrari, rappresentati dai ceci.
C'è anche il registro delle conclusioni dal 1892 al 1933 per cui è possibile solo in parte ricavare i nomi dei priori.

Essi furono dal 1805 al 1810:
Francesco Cacciapaglia,
il Marchese Luigi Bianchi,
Filippo Vitolla,
Vito domenico Di Nanna,
notaio Filippo Maria Angiulo,
Francesco Paolo De Palma,
i confrtelli nel 1808 erano 28.

Dal 1891 al 1955 si notano:
Vito Domenico D'Alò (1891, 1893, 1894, 1895, 1897, 1898),
Bruno Luigi fu Vito (1892, 1899),
Giuseppe Angiulo (1896, 1901, 1906,1908,1913),
Francesco Dìasparro (1900, 1910, 1911, 1917,1918,1920,1922),
Francesco Angiuli (1902),
Antonio Santorsola (1903, 1904,1905),
Vito Domenico D'Alò (1908, 1909),
Francesco Santorsola (1912, 1914, 1915, 1923),
Pietro Lovero (1916),
Michele Cantacessi (1919);
Rocco Angiuli (1921),
Francesco Angiuli (1926, 1927),
Angelo Ragone (1928),
Vito Daddato (1929),
Trifone Paciulli (dal 1930 al 1935 e dal 1938 al 1943),
Domenico Nicassio (1936),
Onofrio Santorsola (1937),
Trifone Campagna (1944),
Francesco Paciulli (1950),
Angelo Losurdo (1953),
Nicola D'Alò (1954),
Rocco Laricchia (1955).